venerdì 23 agosto 2013

Di nuovo in gioco

Regia: Robert Lorenz
Attori: Clint Eastwood, Amy Adams, Justin Timberlake.
Genere: Drammatico, sportivo.
Produzione: USA.
Anno: 2012.
Durata: 111 minuti circa.


Recensione:

Robert Lorenz è conosciuto soprattutto per aver prodotto alcuni dei più importanti film di Clint Eastwood, Mystic River, Lettere da Iwo Jima e Flags of our fathers, per i quali ha ricevuto tre nomination agli Oscar per miglior film. Di nuovo in gioco è la sua opera prima come regista. Il risultato non è un capolavoro. A produrre il film è proprio Eastwood, che per l’occasione torna anche a recitare, nonostante avesse dichiarato che Gran Torino (2008) sarebbe stato il suo ultimo lavoro come attore. Interpreta l’anziano e scontroso Gus Lobel, scout di baseball degli Atlanta Braves, inviato in Nord Carolina ad esaminare una giovane promessa. Pete Klein (John Goodman, The artist, Argo), storico amico e collega di Gus, preoccupato per la sua salute, convince la figlia di lui, Mickey (Amy Adams, The fighter, The master), avvocatessa di grande personalità, a seguire il padre nella trasferta. Il film mette in scena il rapporto complesso tra i due, uniti solo dalla loro passione per il baseball. Non manca una storia d’amore, tra Mickey e Johnny Flanagan (Justin Timberlake, Alpha dog, Amici di letto), scout dei Red Sox ed ex giocatore, scoperto anni prima da Gus.
Di genere drammatico nei contenuti – ogni personaggio ha una triste storia da raccontare – sportivo per il contesto, la pellicola segue però la classica struttura della commedia americana. Superate le difficoltà iniziali, tutto sembra andare per il meglio. Alcuni eventi però rischiano di rovinare tutto, e proprio quando la situazione sembra irrecuperabile, una rivelazione, un evento o un gesto eclatante, la fortuna che bussa alla porta, contribuiscono a creare il finale perfetto, in cui ogni cosa si sistema e tutti sono felici.

Da ogni pellicola, anche se non particolamente esaltante, provo comunque, di solito con esito positivo, a tirare fuori qualcosa di buono, un particolare della storia o di un personaggio, una trovata registica o una performance recitativa che spicca. Stavolta non ci sono riuscito. Di nuovo in gioco è una storia banale, come ce ne sono a centinaia, debole, poco coinvolgente e a tratti irreale. Scontata nell'andamento e soprattutto nel finale. Bravo Clint Eastwood, ma non da ricordare. Dedicato allo spettatore poco esigente, in cerca solo di una magra consolazione agli stress della vita quotidiana.


Trailer del film:



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