Regia: Roman Polanski.
Attori: Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly.
Genere: Drammatico.
Produzione: Francia, Germania, Polonia, Spagna.
Anno: 2011.
Durata: 79 min.
Recensione
Le Dieu du carnage (Il dio del massacro). Questo è il
titolo della commedia teatrale nata nel 2006 dalla mente creativa della
drammaturga, scrittrice e attrice francese Yasmina
Reza, che 5 anni dopo sarà co-sceneggiatrice con Roman Polański della versione cinematografica, intitolata semplicemente
Carnage.
Due undicenni bisticciano al parco e uno dei due con un bastone colpisce
al volto l’altro che si ritrova con i due incisivi rotti e il labbro superiore
tumefatto. I genitori si incontrano per cercare di risolvere civilmente la
faccenda. Sono due coppie di Brooklin: Michael
e Penelope Longstreet (John C. Reilly
e Jodie Foster), genitori di Ethan,
la vittima dell’aggressione e Alan e Nancy Cowan
(Christoph Waltz e Kate Winslet), genitori di Zachary. Il
luogo scelto per l’incontro è l’appartamento dei Longstreet. Il film si svolge
interamente in quest’unica location e in tempo reale. L’iniziale ipocrisia di
comportamenti buonisti adeguati alle regole della convivenza civile cede il
passo a leggeri battibecchi che sfociano poi in reazioni sempre più esasperate che
superano ampiamente il limite del conformismo comportamentale. Bastano pochi
episodi, Nancy che vomita su alcuni libri di Penelope, un cellulare gettato in
acqua e una borsa rovesciata, e tutti i freni saltano. E quando questo avviene,
la carneficina è servita, dialettica
s’intende, da cui nessuno si salva. Né Michael, rappresentante di articoli per
la casa, “un figlio di puttana con un
brutto carattere” come si definisce lui stesso, né sua moglie Penelope,
scrittrice di un libro sul Darfur e appassionata d’arte, né Nancy, operatrice
finanziaria e nemmeno suo marito Alan, avvocato col vizio irritante del
cellulare. E allora, giù le maschere! troppo pesanti da conservare, e ognuno
rivela la sua vera natura. Si da il via alle danze, una coppia contro l’altra,
litigi tra coniugi, uomini contro donne e tutti contro tutti.
Il finale è semplicemente geniale, ma non voglio svelarlo. È la firma di
Polański, la sua invenzione, l’unica differenza con
la Piéce teatrale.
Con una sceneggiatura perfetta, un cast d’eccezione (tre su
quattro sono premi oscar (Jodie Foster, Christoph Waltz e Kate Winslet) e un regista dal talento
indiscusso, Carnage ha convinto tutti, critica e pubblico, raccogliendo
meritati applausi in Francia e nel mondo.
Frasi significative:
Nancy Cowan: “Siamo molto colpiti da questa vostra
disponibilità. Noi ci rendiamo conto che cercate di facilitare le cose invece
di esasperarle.”
Alan
Cowan: “Mmmh. Davvero buona, davvero
buona.” (mentre assaggia la torta, davanti a Penelope)
Alan
Cowan: “Incredibile, che
palle, incredibile. Quella torta era pessima!” (da solo con la moglie)
Penelope Longstreet: “Un vero incubo!”
Michael Longstreet: “Che stia attento quello. Ha oltrepassato il limite.”
Penelope Longstreet: “Lei è tremenda. È così falsa.”
Michael Longstreet: “Lui mi da molto più fastidio.”
Penelope Longstreet: “Sono insopportabili.”
Penelope Longstreet: “Nancy, non c’è ragione di diventare nervosi, ok? Michael e io ci
stiamo sforzando di essere imparziali e concilianti.”
Michael Longstreet: “Sentite, siamo persone per bene, tutti e quattro. Non so perché ci
siamo lasciati trascinare perdendo le staffe, è del tutto inutile.”
Penelope Longstreet: “Ma perché le cose non possono essere più semplici, dico io? Perché
deve essere tutto così stressante?”
Michael Longstreet: “Secondo me la coppia è la peggiore tortura che Dio ci abbia mai
inflitto. La coppia e la famiglia.”
Alan Cowan: “La morale inpone di dominare i propri impulsi,
ma ci sono momenti in cui non vogliamo farlo.”
Nancy Cowan:
“Michael, sarà contento ora, ah. Questa cosa buonista come l’ha
chiamata lei sta andando a puttane ma, ehi, sapete una cosa: io ho la
sensazione che sia quasi piacevole.”
Nancy Cowan:
“Io sono fiera di avere un figlio che ha pestato vostro figlio e mi ci
pulisco il culo con i suoi diritti umani del cazzo.”
Penelope Longstreet: “Non ce ne frega un cazzo di quello che le piace delle donne. Ma chi le
ha chiesto di vomitare opinioni. Se c’è un uomo della cui opinione non ce ne
frega un cazzo è proprio lei.”
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